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Jean Collins
Jean Collins

Una Famiglia Al Tappeto |TOP|


La pellicola, basata sul documentario del 2012 The Wrestlers: Fighting with My Family, racconta le vicende della wrestler Paige e della sua famiglia, composta principalmente da wrestler professionisti.[1]




Una famiglia al tappeto



Morgan dice a Paige che il futuro di suo fratello in WWE sarebbe stato solo come lottatore di NXT e la firma avrebbe rovinato la sua vita, sottintendendo che per lui è stato lo stesso. Quindi la incoraggia a lasciare e a tornare dalla sua famiglia per una vita più felice. Lei torna a casa per Natale. Poco prima del match contro il fratello, Paige dice a Zak che sta lasciando la WWE. Arrabbiato dal fatto che lei stia rinunciando al sogno che non è riuscito a raggiungere lui stesso, Zak va fuori dallo script, costringe Paige ad improvvisare e la sconfigge. Dopo il match, riferisce ai suoi genitori che la sorella ha intenzione di smettere, devastando Ricky. Dopo che la famiglia ha salvato Zak ubriaco da una rissa in un bar, Paige ammette che Morgan ha rifiutato di far firmare Zak per proteggerlo, e che ha bisogno di concentrarsi su ciò che è importante nella vita: la sua famiglia. Quindi istruisce i bambini che lo guardano. Paige cambia idea dopo che Zak la rimprovera di aver rinunciato al loro sogno, e torna in Florida, riprendendo il colore dei capelli e la tonalità della pelle originali.


Nel frattempo anche gli allenamenti migliorano drasticamente e la giovane stringe amicizia con i colleghi tirocinanti e li incoraggia. Zak torna ad allenare gli allievi dei suoi genitori. Morgan porta gli allievi a WrestleMania XXX, dove Paige viene messa in una suite con The Rock e le viene detto che farà il suo debutto a Raw la notte seguente contro la WWE Divas champion AJ Lee, come raccomandato da Morgan. Paige fa il suo debutto a Raw e si emoziona di nuovo, ma Lee fa iniziare il match e mette inaspettatamente in palio il WWE Divas Championship. Con la sua famiglia che guarda in TV, Paige vince il match e il titolo, finalmente abbastanza a suo agio da improvvisare un promo al microfono: "Questa è casa mia!".


Nell'epilogo viene riferito che Paige rimane la più giovane WWE Divas champion di sempre ed è stata una delle prime leader nella rivoluzione femminile in corso. Uno dei tirocinanti di Zak, affetto da cecità, è diventato un wrestler. Dopo una battuta sulla carriera cinematografica di The Rock, viene detto che Rick vende azioni dell'attività di famiglia. I titoli di coda includono le riprese del documentario della famiglia del 2012 e il match di debutto di Paige.


Dwayne Johnson, che nel film interpreta se stesso e viene indicato come consigliere di Paige, in realtà non aveva mai incontrato la ragazza o un membro della sua famiglia prima del 2012, essendo ritornato in WWE a fine 2011 dopo oltre sette anni di assenza.[22]


L'ex criminale Ricky, la moglie Julia, la figlia Paige e il figlio Zak si guadagnano da vivere organizzando spettacoli di wrestling in piccoli locali. Quando Paige e Zak hanno la possibilità di sostenere un provino per la World Wrestling Entertainment, la famiglia afferra l'opportunità al balzo per tentare di trasformare i propri sogni in realtà. Tuttavia, fratello e sorella scopriranno presto che per diventare superstar occorrerà mettere in discussione sia il loro talento sia il loro rapporto.


Diretto e sceneggiato da Stephen Merchant, Una famiglia al tappeto si basa sulla storia vera di Paige, superstar del WWE. Nata in una affiatata famiglia inglese di atleti del wrestling, Paige e il fratello Zak sono al settimo cielo quando hanno la possibilità unica di entrare a far parte della WWE, la federazione mondiale del wrestling. A ottenere un posto nel programma di allenamento è però solo Paige, che deve così lasciare la sua famiglia e affrontare con le proprie forze un mondo per lei del tutto nuovo e spietato. Si ritroverà allora a dover far affidamento su se stessa, a non mollare e a lottare per la sua famiglia per dimostrare al mondo che ciò che la rende diversa è la cosa che può farla diventare una vera star.


Con la direzione della fotografia di Remi Adefarasin, le scenografie di Nick Palmer, i costumi di Matthew Price e le musiche di Vik Sharma, Una famiglia al tappeto è una commedia commovente che celebra il talento, la caparbietà e la tenacia di una giovane donna, chiamata ad affrontare ogni sfida possibile per scalare la vetta della professione (insolita) che si è scelta. Intrecciando elementi reali e fiction, celebra l trionfo di uno spirito instancabile che trova gioia illimitata in quello che fa. A voler trasporre la storia di Paige su grande schermo è stato l'attore Dwayne Johnson che nel 2012, mentre si trovava a Londra per girare Fast & Furious 6, ha visto alla televisione inglese un documentario dedicato alla lottatrice. Affascinato dalla vicenda della giovane Saraya Bevis che, con il nome d'arte di Paige, ha combattuto per mantenere alta la reputazione di famiglia, Johnson ha deciso di approfondire la storia per realizzarne un lungometraggio con la sua casa di produzione. Ha spiegato l'attore a proposito: "Nella storia di Paige c'era qualcosa di speciale che non riuscivo a levarmi dalla testa. Mi sono allora convinto che potesse derivarne un film davvero avvincente. Poi ci sono anche dettagli personali di non poco conto che mi rendono familiare la sua vicenda: come Paige, anch'io provengo da una nota famiglia di lottatori. Mio padre, mio nonno e i miei zii erano sempre sul ring mentre mia madre è stata la prima promoter donna che il wrestler ricordi. Ho poi incontrato di persona Paige e mi sono reso conto quanta passione metteva in ciò che faceva e quanto per lei fosse importante la famiglia".


Dwayne Johnson, veste i panni di se stesso in questa sorprendente commedia che mostra il mondo del wrestling da una prospettiva totalmente inaspettata. Ispirato al documentario britannico The Wrestlers: Fighting with my Family, il film racconta la storia dell'ex wrestler Ricky e della sua famiglia. Quando ai suoi due ragazzi si presenta l'opportunità di fare un provino per la WWE, pare che il sogno di famiglia si stia per avverare, tuttavia Saraya e Zak capiranno che diventare una Superstar della WWE non è poi una impresa così facile. Il wrestling che ha sempre tenuto unita questa famiglia ora potrebbe metterla tutta al tappeto!


Così come la maggior parte dei biopic hollywdoodiani, anche Una famiglia al tappeto si concede qualche licenza poetica, tra personaggi inventati, inesattezze cronologiche e narrative. Al di là di questi aspetti che, ripetiamo, sono piuttosto comuni tra i biopic, il film è stato accolto positivamente dalla critica e dal pubblico americano. Definito un mix di energia e ottima recitazione.


I Bevis sono una famiglia inglese di wrestler. I genitori Julia (Lena Headey) e Ricky (Nick Frost) hanno da subito spronato i figli Saraya (Florence Pugh) e Zak (Jack Lowden) a intraprendere la stessa strada. I due ragazzi, in arte Paige Knight e Zodiac, si affermano nel circuito britannico di wrestling.


Eva era la seconda di cinque figli di genitori ebrei. Suo padre lavorava nel campo immobiliare e la famiglia era proprietaria del palazzo nel quale abitava. L'edificio era persino provvisto di un ascensore, un vero lusso a quei tempi. Quando Eva finì il liceo, cominciò a lavorare con suo padre, studiando contemporaneamente Storia in una piccola università locale.


1940-44: Herman ed io fummo costretti ad andare a vivere nel ghetto di Piotrkow Trybunalski, dopo che, nel maggio del 1941, ci eravamo trasferiti in quella città alla ricerca di cibo. Anche la mia famiglia venne poi deportata là. Per tre anni lavorai con mia madre e le mie sorelle nel ghetto; nel novembre 1944 tutte le donne vennero deportate nel campo di concentramento di Ravensbrueck, in Germania. Quando scendemmo dal treno i Nazisti ci "esaminarono", persino gli organi genitali, alla ricerca di oggetti di valore nascosti. Il lavoro che svolgevo nel campo era talmente pesante per la mia schiena che persi parte del tessuto della colonna vertebrale.


Il padre di Fritzie emigrò negli Stati Uniti, ma quando fu finalmente in grado di far trasferire anche la sua famiglia, la guerra era cominciata e la madre di Fritzie era troppo impaurita dai continui attacchi contro le navi transatlantiche per voler partire. Fritzie, sua madre e suo fratello finirono così con l'essere deportati ad Auschwitz, dove sia la madre che il fratello morirono. Fritzie sopravvisse fingendosi più vecchia della sua età e quindi in grado di lavorare. Durante una marcia della morte da Auschwitz, Fritzie riuscì a scappare nei boschi, dove venne infine liberata.


Blanka era l'unica figlia di una famiglia molto unita che risiedeva a Lodz, in Polonia. Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1937, e dopo l'invasione tedesca della Polonia, Blanka e sua madre rimasero a Lodz con la nonna di Blanka, che non era più in grado di viaggiare. Nel 1940, insieme ad altri parenti, furono poi obbligati a trasferirsi nel ghetto della città. Lì, Blanka lavorò prima in una panetteria e poi, con sua madre, in uno degli ospedali del ghetto, dove le due donne rimasero fino agli ultimi mesi del 1944, quando vennero deportate nel campo di concentramento di Ravensbrueck, in Germania. Da Ravensbrueck, Blanka e sua madre vennero quindi trasferite in un sottocampo di Sachsenhausen. Blanka fu obbligata a lavorare in una fabbrica di aeroplani (Arado-Werke), mentre sua madre venne infine spostata in un altro campo ancora. Dopo la liberazione da parte dell'esercito sovietico, nella primavera del 1945, Blanka, riuscì a tornare a Lodz, cercando riparo nelle case abbandonate, lungo la strada; una volta arrivata, scoprì che nessuno dei suoi parenti, inclusa sua madre, era sopravvissuto. Allora Blanka si trasferì prima a Berlino, poi in un campo profughi e infine, nel 1947, emigrò negli Stati Uniti.


Quando i Tedeschi invasero la Polonia, nel 1939, Dora e la sua famiglia fuggirono a Vilnius, in Lituania. Più tardi, quando la città fu a sua volta occupata dalle forze germaniche, il padre di Dora rimase ucciso e il resto della famiglia venne confinato nel ghetto della città. Dora, sua sorella e sua madre furono deportate nel campo di Kaiserwald, in Lettonia, e successivamente nel campo di concentramento di Stutthof, vicino a Danzica. Sia la madre che la sorella perirono a Stutthof, mentre Dora, nonostante fosse stata ferita subito prima della liberazione, riuscì a sopravvivere. 041b061a72


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